Turismo 2.0

Si discute delle nuove dimensioni del turismo a Venezia 2019 – Salone europeo della cultura. All’incontro Giulia Pozzobon, project manager e content editor di Log 607, Riccardo Hofmann, concept e public relations di Ubisoft, Piero Muscarà, amministratore delegato e co-fondatore di Arte.it ed Adriano Venturini, managing director ectrl solutions. Moderatore Valeria Minghetti, ricercatore senior del CISET-Centro Internazionale di Studi sull’Economia, Università Ca’ Foscari.

Tema: le nuove possibilità offerte dalle tecnologie al turismo. Nuovi modi per visitare città e viaggiare possono essere il volano di un maggior interesse e di un ritrovato fascino anche di località meno famose. Proprio per questo è importante, anche nel settore della cultura, stare al passo con i tempi.

Della necessità di questa innovazione, si fa portavoce Piero Muscarà che ricorda come l’Italia abbia uno dei maggiori patrimoni culturali ma non sia sufficientemente in grado di comunicarlo e promuoverlo.

«Arte.it – racconta in merito alla sua esperienza – ha già censito 10mila eventi e li ha messe al centro di un’offerta ad ampio respiro che comprende calendari, database, notiziari ed altri servizi. Ad esempio, stiamo ultimando una mappa di Caravaggio in Italia. Ciò si colloca in un più grande tentativo di far emergere i legami tra le varie opere del nostro territorio».

Dello stesso avviso anche Adriano Venturini, che con Ectrl solutions sta tentando di mappare gli eventi e le opere culturali per facilitare il turista nella creazione del proprio itinerario.

Ulteriori nuovi modi di applicare tecnologia al turismo emergono dai due contributi successivi. Giulia Pozzobon racconta di come Log607 abbia puntato sulla storia ed il gioco per rendere più interessante la visita di una città o per svagarsi imparando. Il concetto è quello di un libro-game, integrato con un server consultabile attraverso sms, a cui si debba giocare in città, e che imponga di girare ed osservare alle migliori opere della città per proseguire nel gioco.

Ubisoft invece ha puntato sul product placement, ambientando il popolare video-game Assassin’s creed tra Venezia, Roma e Firenze e replicando anche nel gioco le opere d’arte presenti in quelle città.

«Il videogame – osserva Riccardo Hofmann –nasce come una tecnica ma può diventare un’opera d’arte esso stesso, esattamente come cinema e fotografia. Esso, infatti, è un mezzo; i contenuti li mettiamo noi».

(andrea bonacini)